19 anni del Partito Alcolisti Noti
Oggi è il nostro diciannovesimo compleanno.
Festeggeremo a dovere. Prosit.
marzo 1, 2019
· Gabriele Lenghi · No Comments
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Buona Pasqua a tutti i bevitori
Passate la Pasqua come volete, l’impostante è bersi un buon bicchiere in compagnia!
Prosit.
marzo 29, 2018
· Gabriele Lenghi · One Comment
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18 anni del Partito Alcolisti Noti
Giovedì 1 marzo 2018 il Partito Alcolisti Noti compie la “maggiore età”.
E’ un traguardo importante che i Creatori Imperiali del PAN e i Fluidi Alcolici con Facoltà Imperiali festeggeranno adeguatamente.
Brindate idealmente con noi.
Lunga vita al PAN.
Alcolino benedica il PAN.
Prosit.
febbraio 20, 2018
· Gabriele Lenghi · 2 Comments
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Cos’è una Libagione (significato)
Libagione è il termine associato alla cerimonia con cui, nell’antichità, si effettuava lo spargimento rituale del vino, di una bevanda, di un liquido alimentare o di un’essenza, per terra o su particolari siti o oggetti, come un altare, una stele o unmanufatto, quale atto di offerta alla divinità, ad altre entità non terrene o a defunti.
Era un’azione sacrale comune a molte religioni antiche, incluso l’ebraismo, che ha rivestito un ruolo molto importante in tutto il mondo mediterraneo e il vicino Oriente.
Per altre informazioni visitate la relativa pagina su wikipedia.
dicembre 14, 2017
· Gabriele Lenghi · No Comments
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Auguri di Buone Feste dal “Partito Alcolisti Noti”
Auguriamo a tutti Buone Feste !!!
Pensiamoci tutti insieme in un’ideale Brindisi dell’ultimo dell’anno… mamma mia quanto berremo… Prosit !!!
dicembre 10, 2017
· Gabriele Lenghi · One Comment
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Olio extravergine di oliva contro cancro
Svelati i meccanismi genetici con cui l’olio di oliva previene il cancro al colon.
È il risultato di uno studio condotto dall’Università Campus Bio-Medico di Roma e dall’Università degli Studi di Teramo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Camerino e con il Karolinska Institute di Stoccolma.
Che l’olio extravergine d’oliva fosse un alimento importante per ridurre l’incidenza di numerose neoplasie era stato suggerito, negli ultimi anni, da varie ricerche sperimentali.
Non erano però ancora chiari i meccanismi alla base di quest’azione benefica. Il nuovo studio, pubblicato su Journal of Nutritional Biochemistry, ha rivelato ora il meccanismo grazie al quale il cosiddetto oro giallo riduce il rischio di sviluppare il cancro del colon: ha infatti dimostrato come l’olio extravergine di oliva sia in grado di aumentare l’espressione del gene oncosoppressore CNR1. Quest’ultimo, a sua volta, esprime un recettore molto importante per la salute dell’organismo, perché è in grado di regolare i meccanismi all’origine delle alterazioni dei geni sensibili ai fattori ambientali, come la dieta.
I dati ottenuti dai ricercatori certificano, dunque, che adeguate quantità di olio extravergine d’oliva nell’alimentazione sono importanti per ridurre le alterazioni genetiche legate allo stile alimentare. Lo studio, sottolinea Mauro Maccarrone, docente di Biochimica presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, ”rafforza la fiducia nel fatto che una dieta appropriata possa aiutare a prevenire i tumori, ma anche altre patologie diffuse, come i disturbi neurologici, l’obesità e il diabete”. I risultati dimostrano inoltre che ”i cambiamenti epigenetici, ovvero quelli derivanti da fattori ambientali e, dunque, dall’alimentazione, sono potenzialmente reversibili”.
Il cancro al colon-retto è al secondo posto dopo quello alla mammella e al terzo dopo quello di polmone e prostata. Una neoplasia che in Italia, secondo le stime, colpisce circa 40.000 donne e 70.000 uomini ogni anno. (fonte)
E’ l’olio extra vergine d’oliva l’arma primaria per impedire l’insorgenza del cancro. Lo ha rivelato Massimo Lopez, direttore del dipartimento di Oncologia dell’Istituto dei Tumori di Roma, membro del Comitato Scientifico della Human Health Foundation (Fondazione nata a Spoleto nel 2006 che punta alla lotta ai tumori) e autore del libro “Cancro: conoscerlo per imparare a sconfiggerlo”.
Lopez ha sottolineato come una dieta corretta aiuti a eliminare il 25% dei tumori e soprattutto l’utilizzo dell’olio extra vergine di oliva sia un importante coadiuvante di alcuni processi che possono inibire l’insorgenza del cancro, oltre ad essere di aiuto alla prevenzione.
Nella dieta mediterranea viene usato olio d’oliva dotato di componenti assolutamente efficaci non solo nella prevenzione ma anche nella cura del cancro. L’uso dell’olio extra vergine d’oliva per la presenza dell’acido oleico e della luteina è fondamentale per la fluidificazione della membrana cellulare. L’olio extra vergine d’oliva e’ un condimento che insieme al consumo di pesce e di verdure sono le armi migliori per prevenire l’insorgenza di casi di tumore. (fonte)
luglio 13, 2017
· Gabriele Lenghi · No Comments
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Mal di testa da vino? Ecco alcuni rimedi…
Mal di testa da vino?
Ecco alcuni trucchi per farlo sparire
1 Accompagnate un bicchiere d’acqua ad ogni bicchiere di vino
Non bisogna dimenticare l’idratazione ed è facile dimenticarsene perché in effetti state già bevendo… ma vino!
Prendete quindi l’abitudine di sorseggiare prima di un bicchiere di vino un po’ d’acqua.
Il vostro cameriere potrà guardarvi strano… ma la vostra testa alla lunga vi ringrazierà.
2 Sembra una barzelletta, ma… bere tanta acqua
Un’ottima abitudine è bere molta acqua, in modo da reidratare l’organismo e ripristinare i liquidi perduti a causa dell’alcol.
Una buona idratazione favorisce l’espulsione di una piccola quantità di etanolo tramite urine e sudore (che insieme al respiro rappresentano le vie ausiliarie alla detossificazione epatica).
L’acqua si rivela molto utile appena prima di coricarsi e appena rialzati dal letto!
3 Accompagnare il meno possibile il vino a cibi zuccherati
L’unica cosa peggiore di un “mal di testa da vino” è un mal di testa potenziato dalla combinazione vino-zucchero.
Certo, i dolci sono speciali se accompagnati da un buon vino, ma la combinazione zucchero-vino peggiora il mal di testa! Quindi, se siete particolarmente sensibili, pensateci bene.
Altre informazioni importanti
Che cosa può causare il mal di testa?
Molte persone le prime volte che bevono vino accusano mal di testa. Questo può derivare dalla scelta di un vino “da quattro soldi” (vino in cui non si sa bene cosa contenga), che può risultare adulterato specialmente per i residui di zuccheri contenuti oppure da zolfo, agenti chiarificanti o una percentuale di alcol più elevata per cercare di rendere il gusto migliore.
Mito da sfatare: i solfiti nel vino causano il mal di testa
Nel 1980 la Food and Drugs Administration scoprì che circa l’1% della popolazione è allergica ai solfiti.
A causa della preoccupazione per la salute della popolazione sensibile, vini superiori a 20 ppm (parti per milione) devono essere etichettati con la dicitura “contiene solfiti”.
I solfiti si trovano naturalmente sulle uve e lo zolfo si aggiunge in piccole quantità all’inizio della fermentazione e prima dell’imbottigliamento.
In genere i vini rossi hanno circa 50-350 ppm, mentre i vini bianchi ne hanno una quantità maggiore, circa 250-450 ppm, (a causa della estrema sensibilità alla luce, al calore e scolorimento).
Mango e albicocche ne contengono circa 4-10 volte di più (1000-3000 ppm)
Un dato di fatto: le istamine causano infiammazione
Le istamine potrebbero essere colpevoli nel causare il mal di testa da vino rosso.
Gli alimenti che hanno fermentato o sono invecchiati hanno livelli più elevati di istamina come il tofu, lo champagne, il vino rosso, il ketchup e i salumi stagionati.
Le istamine possono causare rossore infiammatorio e insonnia. Poiché la maggior parte delle istamine sono una delle cause di reazioni allergiche, prendendo un antistaminico prima di bere si può risolvere il problema.
Un antico rimedio cinese per ridurre il gonfiore è invece assumere una tazza di tè nero.
La teoria della sensibilità ai tannini
I tannini sono ciò che conferiscono il pigmento rosso al vino, il gusto amarognolo e la sensazione di bocca asciutta, ma è anche ciò che permette ai vini rossi di durare a lungo nel tempo.
Cioccolato, tè e soia contengono anch’essi una percentuale di tannini per cui la domanda è:
“Se non reagisco ai tannini contenuti in questi alimenti, perché invece mi viene con il vino?”
Forse la causa è che non sono i tannini.
La teoria dell’aumento dei livelli di tiramina
La Tiramina è una delle principali sostanze a cui sono imputati gli effetti legati all’ubriachezza ed al conseguente mal di testa causato da una vasodilatazione seguita da una repentina vasocostrizione che rende instabile la pressione intracranica.
Cibi ricchi di tiramina sono: formaggi stagionati, carni lavorate (salumi e insaccati), salsa di soia, vino rosso, pesce, cioccolato, banane e bevande alcoliche in genere. Nella maggior parte dei casi, la cefalea e l’emicrania sono dovute a fattori comportamentali e non esistono stime precise sulla percentuale dei mal di testa riconducibili all’alimentazione.
Evitare alimenti specifici potrebbe rappresentare una cura per il mal di testa cronico, anche se spesso è il risultato di una complessa combinazione di fattori non imputabili solo al consumo di vino.
Reazioni allergiche all’alcol o al lievito
Chi a priori sa già di essere sensibile all’alcol o al lievito dovrebbe andarci cauto con il vino poiché li contiene entrambi. Se state cercando di controllare l’assunzione di lievito non consumate vino con formaggi a pasta dura e pane.
In ogni caso, ricordarsi di bere sempre acqua a sufficienza e, nonostante le varie teorie, non dare esclusivamente la colpa al vino quando si avvertono i sintomi del mal di testa.
giugno 7, 2017
· Gabriele Lenghi · No Comments
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Sabrage (aprire una bottiglia con la sciabola)
Il Sabrage è una tecnica per aprire le bottiglie di champagne con una sciabola (sabre in francese), usata solitamente come cerimoniale.
La sciabola viene fatta scivolare lungo il corpo della bottiglia verso il collo. La forza della lama che colpisce il labbro del collo è sufficiente per rompere il vetro e separare di netto il collo dal collare che, insieme con il tappo, viene sparato via.
Questa pratica è divenuta popolare nella Francia napoleonica quando l’esercito visitava i domini aristocratici appartenenti all’impero. Il periodo è subito dopo la Rivoluzione francese e la sciabola era l’arma d’elezione della cavalleria leggera dell’esercito, gli ussari. Viste le numerose vittorie ottenute dall’esercito, vi furono molti festeggiamenti, durante i quali era prassi aprire le bottiglie con un mezzo comodo e facilmente reperibile. Pare che durante uno di questi festeggiamenti Napoleone stesso disse «Champagne! Nella vittoria è un merito; nella sconfitta una necessità.» incoraggiandone così l’uso e la pratica.
La sciabola da Sabrage (sabre à Champagne) è uno strumento appositamente creato per il sabrage. Alcune sciabole hanno lame molto corte, di 30 cm circa e somigliano più a lunghi coltelli, mentre altre hanno lame più lunghe. Le lame sono totalmente senza filo e senza punta in quanto il sabrage avviene per l’impatto della lama sul labbro, e non per la sua capacità di tagliare.
giugno 5, 2017
· Gabriele Lenghi · No Comments
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Pubblicazione cocktails
Visitate la pagina dei cocktails in cui ne abbiamo pubblicati 60, quelli IBA (International Bartenders Association).
Studiateli e divertitevi ad assaggiarli… magari metterete in difficoltà il vostro barista!
Fateci sapere i vostri preferiti.
Prosit!
aprile 4, 2017
· Gabriele Lenghi · 2 Comments
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Pepe Verde Nero Bianco (Rosa). I tipi di pepe
Il pepe è una pianta perenne, oroginaria dell’India, rampicante e arbustiva, può raggiungere i 6 metri di altezza.
Le foglie coriacee e di colore verde, hanno forma ovale. La parte inferiore della foglia è ricoperta di una fitta peluria.
I fiori sono di colore bianco, piccoli e profumati. I frutti sono piccole bacche che contengono un solo seme.
I tre tipi di pepe che troviamo in commerciao provengono dalla stessa pianta, il Pepe Nigrum. Secondo lo stato di maturazione, la raccolta e il tipo di lavorazione otteniamo:
PEPE VERDE, dai frutti immaturi freschi
PEPE NERO, dai frutti immaturi essiccati
PEPE BIANCO, dai frutti maturi, sottoposti ad un processo e sbucciati
Il pepe rosa o “falso pepe” è una bacca appartenente ad un albero sempreverde (Schinus Molle) dal gusto simile a quello del pepe.
Il pepe è usato in alcuni cocktails per donare un aroma unico ed inconfondibile.
aprile 4, 2017
· Gabriele Lenghi · Comments Closed
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